giovedì 13 gennaio 2005

Al processo del "diavolo" dell'inferno di Abu Ghraib

Un bellissimo articolo su repubblica per chi ha lo stomaco forte e il desiderio che certe cose non acccadano più un articolo scritto come un romanzo.

Quando il giudice chiede esplicitamente se le pratiche di totura si trovassero o meno in un qualche manuale dell'esercito Americano, mentre "l'esperto in tecniche di coercizione sui detenuti" dichiara che "guinzagli e pile di corpi umani, non sono una novità nelle tecniche di controllo dei detenuti" la dice lunga.
Esistono sempre due realtà: quella di facciata, quella di come dovrebbe andare il mondo e quella reale, di come in realtà si sistemano le cose tra gli uomini, con violenza e sadismo. Perchè "cummannà è meglio che fottere".

Mi ha fatto tornane in mente alcuni film americani di questo stampo, adesso non ne ricordo i titoli, ma ovunque ci fosse un tribunale militare c'erano il codice scritto, ufficilale, e quello tramandato oralemnte, la realtà.

Il solito capro espiatorio, un uomo squallido che marcirà in prigione e salverà la coscienza dell'america fino al prossimo scandalo.

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