martedì 22 febbraio 2005

l'imperialismo zoppo.

"Credo che dovremmo riflettere su cosa i mass media ci stanno facendo. La gente che non ha mai vissuto negli USA a volte trova veramente difficile credere a che livello di indottrinamento si è arrivati qui. In qualche modo, in società più anarchiche, come l’India, non riesci ad indottrinare le persone così facilmente. Un giorno puoi imbatterti in un Kumbh Mela [un festival indù imperniato sul bagno rituale, N.d.R.], con un milione di persone ed un Naga Sadhu [un asceta indù o un monaco, N.d.R.] che cerca di trascinare la macchina dell’esattore distrettuale con il proprio pene. E tu non puoi andare lì a dirgli che la globalizzazione delle corporation è la soluzione a tutti i suoi problemi, basta solo bere più Coca-Cola. A volte è difficile per noi capire le conquiste e l’incisività che televisione e giornali raggiungono qui."


Quando esci dalla cerchia dei tuoi amici più stretti ti capita a volte di incontrare iTelevisioneDipendenti. Entri in cucina è c'è qulla luce lampeggiante che proviene da un angolo della stanza con quel rumore di sottofondo. Non provate a spegnerla quel silenzio potrebbe provocare isteria ne iTelevisioneDipendenti. Orwell era un genio, aveva previsto tutto con 50 anni di anticipo, è più forte di me non vorrei citarlo ogni volta, ma è tutto lì, il nostro futuro è in 1984. La paura usata come controllo delle masse, la vita vissuta in poltrona a parlare contro una scatola, per quanto si urli dall'altra parte non arrivano risposte.

In questa bellissima intervista si parla del "re impazzito" e dell'imperialismo in maniera molto lucida, è un po' lungo ma anche se leggete a caso qualche riga fate bene.

1 commento:

checiap ha detto...

Ho trovato fantastica anche questa considerazione:

"Il terrorismo è stato decontestualizzato e fatto sembrare come qualcosa che non ha un passato e non ha un futuro, come qualche aberrante gesto perpetrato da maniaci. Non è così. Certamente, a volte può esserlo. Ma se si osserva attentamente, la logica che sottostà al terrorismo è la stessa identica logica che sottostà alle guerre contro il terrorismo: ambedue ritengono la gente comune responsabile per le azioni dei propri governi. E il punto è che Osama Bin Laden o Al-Qaeda, nel loro attacco dell’11 settembre, misero fine alla vita di molta gente comune. E che durante gli attacchi all’Afghanistan o all’Iraq, centinaia di migliaia di iracheni e di afgani hanno pagato per le azioni commesse dai talebani, o per quelle di Saddam Hussein. La differenza sta nel fatto che gli afgani non hanno eletto i talebani, così come gli iracheni non elessero Saddam Hussein. Come possiamo quindi giustificare queste guerre?"