mercoledì 6 luglio 2005

Ieri sera, inaspettatamente, un concerto.

ribotMarc Ribot, grande chitarrista dalla difficile collocazione. Ieri sera pensavo proprio a questo, un modo per descrivere come suona. Immaginate Jimi Hendrix. Marc Ribot è Jimj Handrix al giorno d'oggi. C'è la stessa intensità e ribellione, c'è la stessa forza nel suonare la chitarra in maniera sporca. Un assolo di Ribot è come un qualsiasi altro assolo bellissimo, solo che è prima caduto per terra in frantumi. Prende la musica e la frantuma, non ci mette nemmeno una nota in scala ma il risultato è Rock non jazz. Ieri il concerto faceva schifo, si è presentato con una situazione cubana... non mi fate entrare nel merito, quando suonava lui era poesia ma i pezzi erano tutto un repertorio di canzonette. Per 'o maestro è colpa nostra, ce lo meritiamo, questi artisti americani pensano che non sapremmo apprezzare la loro musica, quella di cui ci compriamo i CD per intenderci e ci proprinano queste cose per il tour estivo. Non lo so, io non me lo merito! io voglio sentirmi un concerto di Ribot vero!

2 commenti:

Freeariello ha detto...

Ieri sera all'auditorium c'era un nonnetto (80 anni) che va ancora in giro a fare concerti. Un signore che ha attraversato 50 anni di musica (e suonato quasi con tutti). Uno dei maestri della chitarra jazz. Si chiama Jim Hall...

il fravecatore ha detto...

e non lo sapevo... comunque avrei scelto ribot, lo sento molto più vicino, è un genio ed è strano che il concerto sia andato così.