domenica 19 febbraio 2006

un sogno.

Uno dei momenti più belli del vivere è lo stato di dormiveglia, il graduale passaggio dal sogno alla veglia. In quel momento, se si è particolarmente bravi, si possono pilotare i sogni, vivere realmente le esperienze che vorremmo vivere. L'argomento è stato già trattato ampiamente, il sogno ci permette di vivere con tutti i sensi il nostro immaginario.
Ricordo che in un sogno ho assaporato una specie di mattone che mio nonno mi propinava come biscotto, il sapore era lo stesso: l'odore, il colore, tutto. Se ci provo adesso non posso che limitarmi alla sua forma, non posso sostituire il sapore di peperone che ho mangiato a pranzo con quello del biscotto del nonno.
Ora, non ce ne frega niente ne del peperone ne del biscotto del nonno ma nel sogno è possibile godersi un momento con tutti i sensi e nel dormiveglia posso decidere di sognarlo. Il trucco sta nel muoversi lentamente all'interno del sogno, spostarsi con calma e arrivare dove vogliamo senza fretta. Basta poco, uno sprazzo di lucidità di troppo, e si è svegli.
Nel dormiveglia di stamattina ho sognato che l'omone era al S. Lucia e posso assicurarvi che lui era lì, timidamente allegro, che mi parlava dei suoi migliramenti. L'immagine era così viva che ad un tratto ho pensato che era lunedì e che lo avrebbero spostato proprio oggi e che forse era tardi e dovevo andare in ufficio e... mi sono svegliato del tutto. Oggi è domenica, con calma, aspettiamo. Domani sara lunedì e forse sposteranno quel bellissimo uomo che è l'omone in un centro che forse lo curerà del tutto. E' dimagrito tanto che quasi non dovrei più chiamarlo omone, ma confido che presto o tardi ritornerà al suo peso omone.

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