venerdì 8 aprile 2005

Parliamo del papa.

Nell'altra stanza un collega ha acceso la tv e mi sto sentendo un po di nenie della messa, ma tra un po' chiudo le porte perchè sto cominciando a provare fastidio. Nel frattempo girovagando tra i blog, mi ritrovo questo link di un articolo del corriere che riporta le parole del teologo Hans Kung in merito alle posizioni contraddittorie di questo papa. L'articolo è noiso e poco interessante, ma se avete tempo da perdere vi fate una idea di come esistano tanti pensieri diversi all'interno della chiesa, ovvimente, e che qualcuno spera in un cambiamento di politica del papato.
Basta con il terrore di usare i preservativi e i vari contraccettivi. Abbiamo emergenze gravi di Aids un po' dappertutto e poi c'è da tenere sotto controllo l'esposione demografica che sta alimentando i problemi nelle zone povere del mondo.
La chiesa deve capire che deve fare un salto avanti di 500 anni e raggiungerci nel III millennio. Non basta usare un computer...

riporto la prima contraddizione dell'articolo:


Prima contraddizione.
Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all’esterno ma li ha negati all’interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne.
Il Vaticano, un tempo nemico convinto dei diritti dell’uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati. La separazione dei poteri, principio fondamentale del diritto moderno, è sconosciuta alla Chiesa Cattolica romana, nel cui comportamento non vi è nessuna lealtà: nei casi di disputa l’autorità vaticana funge nel contempo da legislatore, accusa e giudice.


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