giovedì 18 gennaio 2007

Sembra che l'abbiano presa sul personale, tra l'altro il mio diretto superiore ha parlato molto male del mio gesto, pensava di dover essere interpellato prima e lo ha detto in una riunione in cui cercava di tastare il polso del malcontento, che qui è abbastanza diffuso, in cui diceva di non avere poteri per cambiare le cose.

Quando c'è da muoversi non si hanno i poteri, quando si tratta di leggere una lettera di dimissioni ci si accorge, finalmente, di non avere poteri.

La reazione, adesso a freddo, mi sembra più chiara. Non si aspettavano le mie dimissioni e hanno accusato il colpo, hanno reagito in modo sbagliato ponendo ancora una volta il loro potere e l'indifferenza come mezzo di comunicazione. Hanno sbagliato per l'ennesima volta. Considererò la loro offerta in base anche a questi fatti. I soldi non sono tutto e non credo che me ne offriranno molti. In ogni caso, il fatto che l'abbiano presa sul personale senza prima pensare che potesse essere una questione di soldi, denota immaturità, la stessa dalla quale scaturiscono le scelte che causano il malcontento.
Dopo qualcuno deve avergli detto che poteva essere una questione di soldi... e l'atteggiamento è cambiato, quello esteriore ovviamente, si è parlato di quanta è bella la nostra società... non basta essere belli.

La decisione la prendo in base a tanti fattori. Anche a questo. Mi dispiace solo lasciare i miei colleghi, sono amici e persone preparate.

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