domenica 3 luglio 2005

la famiglia.

Ci siamo svegliati il giorno dopo, un paio di buon giorno e qualche no lo faccio io e in poco più di mezzora avevamo ripulito la cucina dal disastro in cui l'avevamo lasciata la sera prima. Se la festa sia riuscita oppure no poco importa. Sembravano tutti allegri. Di sicuro se qualcuno se la ricorderà sarà per i piatti cucinati da quei due. Non si è trattato solo di piatti gustosi da mangiare ma anche di come sono stati serviti: della formina di riso spruzzata di besciamella, dell'antipasto di rustici preparati in casa (quello con i peperoni era eccezionale), degli involtini di melanzane ripieni di prociutto e scamorza, del polpettone di tonno (invenzione de 'o maestro) servito con involtino di melanzana tonno e capperi al forno con foglia di rughetta a guarnire il piatto. Per finire il tiramisù della piccerella.
Io sono tornato a casa di nuovo con 38 di febbre. Ho trovato quei due in condizioni pietose, erano in piedi a cucinare dalle 2 del pomeriggio, visibilmente distrutti. A giudicare dalla bottiglia vuota sul tavolo, si erano accompagnati con qualche bicchiere di vino. Qualche battuta, finalmente sei arrivato... e ho la febbre e non posso aiutarvi!
Poi qualcosa l'ho fatto e ho partecipato lo stesso alla festa ma sembrava più di essere all'inferno tra vampate di calore e brividi freddi. Cosa avrei potuto fare, richiudermi in una stanza in solitudine? All'una mi misuro la febbre, 36 e mezzo, mi tocco la fronte, è ghiacciata. Per fortuna stamattina mi sono svegliato vivo...

La casa è qui, per chi ci è stato e chi no. Venitemi a trovare quando volete.

1 commento:

Marco ha detto...

complimenti ancora per la casa!!
E soprattutto complimentio ai cuochi!